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Gubbio: nuovi occhi su un’antica città

Ogni volta che arrivo a Gubbio, in inverno per il grande Albero di Natale, in primavera per i prati verdi che circondano il Teatro Romano, d’estate per una birra all’ombra del Palazzo dei Consoli o in autunno per una passeggiata che odora di pioggia per i vicoli medievali, la Storia riesco sempre a sentirla, a guardarla e a toccarla. E non solo tra i monumenti, gli spazi e le vie della città, ma negli sguardi degli eugubini, nel loro parlare e muoversi, della e nella città.

E viene da sé che il primo pensiero, quando si parla di Gubbio, va alla Festa dei Ceri, quando la Storia, i luoghi e le persone si ritrovano tutte insieme, nella stessa Piazza, ogni 15 maggio.
Vorrei partire proprio da qui, da Piazza Grande, per chiedermi cosa significhi Gubbio per chi la vive e la abita. Come si può raccontare un amore così istintivo e totale nel 2018?

Mi hanno risposto loro, Paolo, Gianluigi, Elia e Giorgio, i ragazzi del team di uno dei profili Instagram più seguiti d’Umbria, Ig Gubbio.

Paolo è il fondatore di Ig Gubbio come lo conosciamo oggi. Non ci ha pensato troppo per capire che la scelta di poter gestire un profilo dedicato alla sua città nel social più in crescita dell’ultimo anno, era la cosa giusta da fare. Perché mi dice subito Gubbio è casa, dove abitano i ricordi d’infanzia e la città a cui si appartiene. Ha colto al balzo l’occasione di raccontarla, la sua Casa, attraverso le immagini su Instagram, cercando un filo che rendesse omogeneo l’account.

E’ stato l’amore per Gubbio il motivo per cui Gianluigi si è unito a Ig Gubbio e le soddisfazioni sono tante: dal turista che chiede consigli, a chi è lontano da Gubbio ma guardando le foto continua a viverla. L’orgoglio di essere eugubino si manifesta quando – spesso – parla di lei che se non mi regolo, sembra che Gubbio sia la città più bella del Mondo. Una città piccola, ma capace di creare legami duraturi e a misura d’uomo, per vedersi basta dirlo pochi minuti prima o, semplicemente, incontrarsi in giro.

Elia racchiude in poche parole un legame che non si può spiegare fino in fondo: Gubbio è la sua città, dove è nato e è la città più bella che possa esistere. Ig Gubbio, mi racconta, è stato per lui un modo per creare un canale diretto con chi vuole raggiungere Gubbio, perché quello che vuole è far conoscere la sua città a più persone possibili, in tutto il Mondo.

Gubbio? Io ne sono innamorato da pazzi!” è la prima cosa mi dice Giorgio e subito dopo l’associa alla parola vita. Mi racconta che Paolo, ormai più di tre anni fa, li ha convinti ad unirsi a lui facendogli notare che solo degli eugubini DOC potevano far crescere l’account. Et voilá, un qualcosa iniziato per gioco sta diventato qualcosa di più.

Gubbio si trova a suo agio su Ig Gubbio come anche nei profili privati di tutti i membri del team: la città si muove bene tra hashtag, tag e repost, mentre aspetta tutto l’anno per vivere la sua festa, la Corsa dei Ceri, quando si colora di rosso, di giallo, di blu e di nero, i colori di S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio.

Appena ho chiesto loro di spiegarmi cosa significasse la Festa dei Ceri, hanno cambiato tono di voce, come quando si svela uno di quei segreti più belli e profondi, regalando un pezzetto di sé, come quando si è innamorati e lo si dice a voce alta per la prima volta.

I Ceri sono la festa di Gubbio e degli eugubini, “si accende la festa e ci accendiamo anche noi” e sento che Paolo, insieme a queste parole, ha mandato anche un sorriso tramite un vocale di WhatsApp.

“Ogni anno la Corsa ci regala qualcosa di diverso” e anche Giorgio sorride mentre lo dice.

Gianluigi racconta di emozione, di vera felicità, quella di poter portare avanti una tradizione così antica e sapere che ognuno a Gubbio ne è custode.

Ma è quello che mi dice Elia a farmi capire meglio quest’antichissima festa: È un giorno in un anno, perché il Cero rappresenta la vita. E come nella vita si può cadere, ma poi ci si deve rialzare più forti di prima. Mi parla di amicizia, di valori da condividere con tutti gli eugubini, quelli del passato, del presente e del futuro. E ci tiene poi ad aggiungere che il Cero di cui parla è quello di San Giorgio.

Il Tempo a Gubbio sembra essersi fermato, ma non è così. Le tradizioni prendono nuove forme, sanno raccontarsi in modi più nuovi e attuali. Come quello che succederà anche il 17 giugno, quando vi guideremo, grazie all’evento del Lions Club di Gubbio e al patrocinio del Comune di Gubbio e dell’Informagiovani di Gubbio, a guardare con occhi diversi le Antiche Corporazioni di Arti e Mestieri per le vie della città.

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